Donne
testimone

Il 25 aprile, il 1° maggio e il 2 giugno sono Feste che, ogni anno, celebriamo con profondo senso di rispetto e riconoscenza verso chi si è battuto per la libertà di cui oggi possiamo godere.

1945
2023

E, oggi, queste tre ricorrenze così significative sono diventate parte di un progetto comunicativo in cui rileggiamo la storia in prospettiva femminile come un percorso a tappe e come un simbolico “passaggio di testimone” tra diverse generazioni di donne.

Il nostro viaggio nel tempo inizia dalle staffette partigiane, procede con le donne che hanno combattuto per i loro diritti sul lavoro e arriva al primo voto a suffragio universale con le testimonianze dirette di alcune protagoniste dell’epoca. Brevi frasi ed immagini di chi ha speso una vita, con coraggio battagliero, per il bene del prossimo e per chi sarebbe venuto dopo di loro.

Donne testimone • Donne testimone • Donne testimone • Donne testimone • Donne testimone • Donne testimone • Donne testimone • Donne testimone • Donne testimone • Donne testimone • Donne testimone • Donne testimone

Donne Testimone perché abbiamo la possibilità di rileggere le loro parole e conoscere i pensieri e i sentimenti che le animavano, ma anche perché la loro eredità di idee, valori ed esperienze è giunta fino a noi, trasferito di generazione in generazione, proprio come nella gara della staffetta l’atleta consegna il bastone al proprio compagno.

Fino a noi, 2023. Il testimone Mediagroup98 di questo cammino è la certificazione di “Parità di Genere”, che quest’anno abbiamo ottenuto dopo grande impegno e lavoro: un importante traguardo, certo, che deriva anche da quei precedenti progressi e al tempo stesso momento passaggio verso sviluppi futuri. 

Queste tre ricorrenze così significative sono diventate parte di un progetto comunicativo in cui rileggiamo la storia in prospettiva femminile come un percorso a tappe e come un simbolico “passaggio di testimone” tra diverse generazioni di donne.

Il nostro viaggio nel tempo inizia dalle staffette partigiane, procede con le donne che hanno combattuto per i loro diritti sul lavoro e arriva al primo voto a suffragio universale con le testimonianze dirette di alcune protagoniste dell’epoca. Brevi frasi ed immagini di chi ha speso una vita, con coraggio battagliero, per il bene del prossimo e per chi sarebbe venuto dopo di loro.

Segui con noi questo arco temporale così ricco di fatti e storie che bene illustrano quanto bisogna combattere per ottenere, meglio se insieme come in una staffetta a squadre.  

25
aprile
Riproduci video

Ibes Pioli, detta Rina, nacque a Cavezzo nel 1926 in una famiglia antifascista. Durante la Resistenza operò come staffetta tra Modena e Mirandola nelle Brigate Walter Tabacchi, ma fu presto spostata ai Gruppi di difesa della donna nella zona sud di Modena, occupandosi di stampa e propaganda. 

L’8 marzo del 1945, in piedi sui pedali della sua bicicletta, nel piazzale davanti al salumificio Frigieri di Paganine, Ibes anima la requisizione di tutto il prodotto per inviarlo ai partigiani in montagna: è la più importante e significativa manifestazione femminile durante i mesi dell’occupazione nazista in tutta la regione Emilia Romagna.

Disse: “Aspiravo ad avere le mie idee, i miei pensieri, volevo essere una donna diversa. Al tempo i fascisti dicevano che la donna era senza cervello, ma io ho dimostrato che sapevo dire ciò che pensavo e lo facevo anche bene”. 

Grazie Ibes. 

Riproduci video

Lina Tridenti, detta “Piccola dei Berici”, nacque nel 1923 in provincia di Vicenza e fu una delle protagoniste della Resistenza nella Brigata Mazzini, inizialmente come staffetta, poi aiutante del Comandante Giacomo Chilesotti.

 

Da sempre attenta alle tematiche relative alla condizione femminile, si è dedicata con grande passione all’insegnamento, fermamente convinta dell’importanza dell’educazione dei giovani. 

 

A questo proposito scriveva: “Possiamo adoperare la nostra intelligenza per conoscere il bene e il male che ci circondano, potremo sfruttare tutte le nostre capacità e possibilità per crearci un avvenire che ci soddisfi, non nascondendoci che la via esige anche un po’ di sacrificio, che non è sempre la favola felice come racconta la pubblicità. La vita serena la costruiamo noi a partire dall’adolescenza. 

 

Un bel passaggio di testimone.

Grazie Lina.

01
maggio
Riproduci video

Aude Pacchioni, nata a Soliera di Modena il 18 dicembre 1926, si ricorda soprattutto per il suo impegno nella Resistenza: col nome di battaglia Mimma, militò infatti nella brigata partigiana Diavolo di Carpi, occupandosi delle attività di segreteria e delle Squadre di azione patriottica. 

Oggi, però, vogliamo evidenziare il suo lavoro a favore delle donne lavoratrici perché, come consigliera comunale prima, ed Assessora ai Servizi sociali e Sanità poi, diede vita nel 1969, al primo asilo nido della città di Modena, progettato – addirittura nel 1953 – all’interno di un complesso residenziale di case popolari.

Sappiamo molto bene che per migliorare la situazione occupazionale delle donne con figli, occorre rendere più accessibili i servizi educativi per la prima infanzia.

Oggi l’Italia è ancora tra i paesi dell’Unione europea dove la disparità occupazionale tra padri e madri risulta più alta e un elemento che contribuisce ad aggravare questo dato è proprio legato alla mancanza di asili e strutture adeguate. 

L’eredità di donne come Aude Pacchioni è quindi attualissimo: prendiamo ancora esempio perchè nessuna donna si trovi a dover scegliere tra lavoro e maternità.

Grazie Aude. 

Riproduci video

Filippa Pantano, nata nel 1910 in una famiglia di contadini a Santa Caterina Villarmosa, in provincia di Caltanissetta,  era una delle “ragazze dalle mani d’oro”: così venivano chiamate le artigiane del paese e della regione che, sottopagate e senza alcuna tutela,  ricamavano per conto terzi, corredi di lusso nell’Italia del Boom.

Non potendo convivere con quel tipo di sfruttamento, definito il racket dei telai e della manodopera, fondò, insieme alle figlie e alle vicine di casa – e con l’appoggio dell’Udi, Cgil e PCI – la Lega delle ricamatrici: un fronte compatto di 875 professioniste che iniziarono a manifestare prima in paese, poi in tutta la Sicilia, fino a Roma, sventolando le bandiere bianche con l’effige delle ricamatrici: la rosa rossa, simbolo di rabbia e ribellione. 

Grazie a questo ampio e determinato movimento, nel 1973 fu approvata definitivamente la legge che regolamentava il lavoro a domicilio.

“La Rosa Rossa” divenne poi nel 1976 una cooperativa fondata per fronteggiare unite i compratori, ma nel 1980 dovette cessare l’attività a causa delle intimidazioni e delle minacce che quotidianamente subiva.

La cooperativa di Filippa non esiste più, ma la legge rimane. Come rimane il coraggio e l’intelligenza di queste lavoratrici che hanno alzato la testa e lottato.

Grazie Filippa. 

02
giugno
Riproduci video

Marisa Rodano è senza dubbio una fra le personalità più illustri della storia della nostra Repubblica: dall’impegno antifascista, al carcere, dalla fondazione dell’UDI, fino alla campagna per il voto alle donne. Il suo lavoro ha sempre avuto come obiettivo la loro emancipazione ed autodeterminazione.

E’ tra le prime a votare nel 1946, nel Referendum tra monarchia e repubblica, in una scuola dell’Esquilino, “in una fila lunghissima e tante donne in attesa di poter votare. Con l’UDI, che era stata fondata nel 1944, avevamo fatto una gran campagna per il voto, spiegando alle donne quanto fosse importante la loro partecipazione. E il risultato di questa campagna fu confortante”.

Entra in Parlamento come deputata prima, e senatrice poi e – dal 1963 al 1968 – è la prima donna nella storia italiana a ricoprire la carica di vice presidente della Camera dei deputati. 

Grazie Marisa.

Riproduci video

Tina Anselmi, partigiana a 16 anni, sindacalista a 18, è stata la prima donna a diventare ministro in Italia: nel 1976 Ministro del Lavoro e nel 1978 Ministro della Sanità. 

Portano la sua firma importanti leggi sia nel settore del lavoro –  come la 903 in cui si interviene in materia di parità di trattamento fra uomini e donne sui luoghi di lavoro – sia nell’ambito della sanità come la riforma dell’assistenza psichiatrica, l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale e la legge 194 per l’interruzione volontaria della gravidanza che, pur con le perplessità di una donna profondamente credente, firmò dimostrando un profondo senso dello stato.

Per questa sua rigorosa fedeltà alle istituzioni, per la dedizione al bene comune e per l’impegno nella tutela dei diritti dei più deboli, è stata definita una «madre della Repubblica».

“C’è bisogno di costruire il domani” – ha detto – “Oggi i giovani guardano al domani con un senso di scetticismo che abbiamo il dovere di cancellare, perché chi non ha speranza non costruisce il domani».

Grazie Tina.

ora tocca a te!
Qual è il personaggio femminile che ha ispirato la tua vita?

Ci sono donne che ci ispirano nella vita di tutti i giorni con le loro storie e il loro esempio.
Possono essere donne che conosciamo personalmente o personaggi femminili famosi e riconosciuti dal grande pubblico.

Scrivici il nome nei commenti

2023
Mediagroup98 e la Certificazione di "Parità di Genere"
Mediagroup98 è impegnata a continuare ad adottare misure per favorire una occupazione femminile qualificata, per favorire pari opportunità di accesso al lavoro, allo sviluppo professionale di carriera e pari opportunità formative, a salvaguardare la piena attuazione della parità salariale, ad agevolare i congedi di paternità, a dare sostegno ed attenzione, con politiche di welfare aziendale, ai caregiver, a valorizzare le diversità e le unicità considerando le differenze come un arricchimento e come una possibilità di essere fortemente innovativi.
Riproduci video

Perché Donne Testimone?

Il progetto Donne Testimone è nato per raccontare la Certificazione della parità di genere – ottenuta con molta soddisfazione dalla nostra cooperativa a dicembre 2022 – partendo da lontano: dalle lotte e dalle conquiste di donne venute prima di noi, grazie alle quali possiamo dire di vivere in una società più giusta ed equa.

La loro eredità, come il testimone nella staffetta, è arrivata fino a noi e a questo considerevole traguardo che ci vede tra le prime aziende/cooperative in italia ad averlo raggiunto. 

Il cammino non è naturalmente finito, ma questa certificazione di parità di genere rappresenta per noi, per tutti i soci e le socie, i dipendenti e le dipendenti di Mediagroup98 un’opportunità di ulteriore sviluppo e miglioramento, contro ogni forma di stereotipo e  discriminazione 

Maria Cristina Manfredini, Presidentessa Mediagroup98

Riproduci video

Quali sono i cambiamenti per i dipendenti in un’azienda certificata per la parità di genere?

Mediagroup98 ha sempre promosso pratiche come il bilanciamento tra vita lavorativa e famiglia, il raggiungimento del bilanciamento di genere nelle posizioni di leadership e la protezione contro la discriminazione e la violenza.

Ottenere la certificazione significa continuare a mantenere le attuali buone pratiche e implementare ulteriori sviluppi, come la nomina di un comitato per la parità di genere per promuovere il rispetto per l’uguaglianza, le pari opportunità, l’inclusione e le differenze, la creazione di un piano strategico contro la discriminazione, la segnalazione anonima di irregolarità e la sfida a pregiudizi e stereotipi inconsci.

Mediagroup98 considera la certificazione come parte di un impegno continuo per l’uguaglianza e un percorso che continueranno a seguire.

Benito Gaballo, Direttore generale, Mediagroup98

Donne Testimone

Segui le storie su